Età Veneta

Il 20 novembre 1426 Brescia si diede alla Repubblica di Venezia, diventando uno dei domini di Terraferma. Ebbene fino alla Pace di Lodi si verificarono degli scontri tra la Serenissima e gli eserciti mercenari dei Visconti che non volevano rinunciare al bresciano. Si ricorda, in particolare, il lungo assedio del 1438 ad opera di Niccolò Piccinino, per conto del duca di Milano, assedio che venne spezzato grazie all'intervento di Scaramuccia da Forlì, capitano di ventura che operava per conto di Venezia.
In epoca veneta la Bresciana aveva 21 suddivisioni: quattro podesterie maggiori: Valcamonica, Salò, Asola e Orzinuovi, tre podesterie minori: Chiari, Lonato e Palazzolo, sette vicariati: Iseo, Montichiari, Gottolengo Rovato, Calvisano, Quinzano e Pontevico, sette vicariati minori: Gavardo, Manerbio, Ghedi, Gambara, Pontoglio, Castrezzato e Pompiano. Per le elezioni delle podesterie maggiori serviva che i candidati ottenessero i 2/3 dei favorevoli, per gli altri bastava la maggioranza semplice. La carica durava un anno e iniziava ad ottobre.
Venezia accordava ampia autonomia ai sudditi fedeli, compensandoli con privilegi, il più importante del quale era il distacco del territorio, divenendo così “corpo o terra separata”. Il 1 luglio 1428 fu la Valcamonica, Nel 1440 l’ebbero Brescia (9 aprile), Asola (27 luglio), Lonato (17 settembre) e la Riviera il 19 dicembre. Per la Valtrompia il 30 gennaio 1454, per la Valsabbia il 19 agosto 1463. Il territorio vero e proprio rimase compreso dei comuni del lago d’Iseo, Franciacorta, aree a nord ed est della città e dalla pianura.
Nel febbraio 1512 fu occupata e saccheggiata dal condottiero francese Gastone di Foix-Nemours, nipote del re Luigi XII.
Il 18 agosto 1769 un fulmine colpì la torre di San Nazaro, adibita a polveriera, che si trovava vicino all'omonima Porta di San Nazaro, dove oggi c'è la fontana di Piazza della Repubblica. Ne seguì un'enorme esplosione che distrusse quasi un settimo della città. La stima delle vittime è incerta, andando da un minimo di 400 morti fino a 2.500
Brescia condivise le sorti della Serenissima fino all'occupazione da parte dell'Armata d'Italia nel 1796. A seguito del trattato di Campoformio del 1797 divenne territorio della Repubblica Cisalpina e condivise le sorti degli stati napoleonici successivi, come la Repubblica Italiana e il Regno d'Italia, fino alla caduta del Viceré Beauharnais avvenuta nel 1814.

* fonte wikipedia